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Il tempo della comunità

Giovedì 24 gennaio 2018 presso la sede dell’ ASP Ambito 9, il presidente Sergio Mosconi ed il direttore Franco Pesaresi hanno consegnato al Coordinamento le linee guida per la redazione del Profilo di Comunità dell’Ambito Territoriale Sociale IX di Jesi.


“Il Profilo di Comunità – si legge nel documento – costituisce una lettura ragionata dei bisogni di benessere della popolazione e, come tale, è uno strumento di supporto nella individuazione delle criticità e delle priorità da considerare all’interno della programmazione e delle politiche territoriali sociali e socio-sanitarie”.
In altre parole si tratta di una analisi di dati dentro un’analisi della qualità dei servizi che una comunità fa per conoscersi meglio e meglio trovare le risposte giuste ai bisogni che emergono. 
Di particolare significato è il coinvolgimento del mondo del volontariato, attraverso il Coordinamento stesso, perchè attesta la rilevanza che questo settore riveste nella vita sociale.


Il Profilo, per come dovrà essere realizzato, sarà costruito con il contributo delle asociazioni a cui viene riconosciuto un oggettivo e concreto “farsi carico attivo” dei temi principali in cui si articolano molti servizi nel sociale.
In questo senso, nei prossimi mesi – il Profilo dovrebbe essere concluso entro l’estate – il mondo dell’associazionismo e del volontariato sarà chiamato ad un impegnativo lavoro di approfondimento e comunicazione del lavoro che ha svolto e che svolge.
Una sfida di rilievo che conferma la qualità della attenzione dell”Asp n.9 nei confronti del ruolo del volontariato nelle dinamiche sociali.

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L’ Emporio solidale a Jesi

Sabato 12 gennaio 2019 è stato inaugurato l’ Emporio solidale presso la sede della Fondazione Centro Servizi Caritas Jesi Onlus in via Papa Giovanni XXIII.

Oltre la Fondazione stessa, hanno collaborato alla realizzazione del progetto l’ ASP Ambito 9, l’Anteas, l’Auser e il tutto ha avuto il sostegno della Fondazione Cariverona.

Ci sembra di poter sottolineare questa inaugurazione come un vero e proprio evento di comunità, che in quanto tale va oltre gli effetti concreti di cò che andrà a fare: il valore aggiunto del progetto sta nell’aver dato parola e corpo alla logica della rete. Quello stare assieme a cui il nostro Coordinamento guarda da sempre come il primo mattone dell’edificio del lavoro del volontariato e del Terzo Settore.

L’emporio solidale dimostra che fare rete è possibile e che dare rete conviene e che fare rete porta a risultati altrimenti irrangiungibili. Nel dire grazie ai protagonisti, crediamo che oggi valga la pena alzare l’asticella degli obiettivi: fare rete anche per altri ambiti in cui si mostra il disagio sociale nella nostra realtà e nel nostro tempo. Pensiamo all’ambito sanitario, all’utilizzo dei farmaci, al servizio per la salute verso chi non ne ha i mezzi economici. La rete – per tentare una metafora – somiglia alla bicicletta della foto: si va più veloci e grazie al cestino si portano più cose a destinazione.