Servizi sociali e Regione Marche: il punto dal Gruppo Solidarietà

Vivono tempi difficili le persone che necessitano di interventi sociali e sociosanitari nella nostra Regione (persone con grave disabilità, anziani non autosufficienti, soggetti con disturbi psichici, persone colpite da malattie degenerative).disabili

Da un lato gli effetti, ancora non ben visibili in tutti i suoi aspetti, dell’applicazione delle delibere sui servizi sociosanitari (dgr 1011 e 1195/2013, 1331/2014) che hanno ridefinito, in alcuni casi, gli standard di personale insieme alle tariffe e alla ripartizione delle quote a carico del settore sanitario (Asur) e sociale (utenti e Comuni). In particolare, per alcuni servizi si è in presenza di una significativa riduzione degli standard di personale, insieme a maggiori oneri sociali in carico ad utenti e Comuni. A ciò si aggiunge la vicenda del fondo sociale regionale 2015 e 2016. Il bilancio 2015 era stato chiuso con il sostanziale azzeramento del fondo sociale regionale   (motivato con i pesantissimi tagli della legge di stabilità alle Regioni). 1,2 milioni contro i circa 33 dell’anno precedente. A fine novembre 2015 la Regione ha trasferito parte dei finanziamenti regionali ai comuni (per un approfondimento si rimanda a “Quaderni Marche”. La vicenda non conclusa del fondo sociale regionale), pur non avendo rifinanziato il fondo sociale regionale. Ciò è avvenuto tramite l’utilizzo di fondi nazionali, utilizzati su due biennalità, e fondi sanitari regionali utilizzati per interventi sociali. Le riduzioni dei finanziamento hanno riguardato in particolare le aree degli interventi per l’infanzia, la famiglia. Azzeramento dei trasferimenti invece gli interventi per immigrazione, ex detenuti, contrasto povertà, politiche giovanili.

Per quanto riguarda il 2016 la Regione effettuerà l’effettiva manovra di bilancio nei prossimi mesi, ma sembra già chiaro che anche per questa annualità non verrà rifinanziato il fondo sociale regionale (per un approfondimenti, vedi, Marche. I numeri del bilancio regionale). Il presidente Ceriscioli e l’assessore al Bilancio, Cesetti, hanno assicurato che anche nel 2016 verranno trasferiti fondi ai Comuni con le modalità del 2015. Vedremo a breve come e con quali disponibilità finanziarie.

Dunque il 2016 si presenta come un anno particolarmente difficile per le persone più deboli della nostra Regione che hanno necessità di interventi e servizi sociali e sociosanitari. Non sempre, anche per i tempi di trasferimento dei fondi, si rendono immediatamente visibili gli effetti, anche pesanti, dei provvedimenti. Ma senza dubbio il 2016, si caratterizzerà, senza cambiamenti significativi a livello regionale, come un periodo di grande criticità.

Per questo è importantissimo che le forze vive della società, quelle che hanno a cuore la sorte delle fasce più deboli della popolazione facciano sentire la loro voce in difesa delle esigenze e dei diritti dei soggetti più in difficoltà. Ed in prima fila dovrebbero esserci, proprio le organizzazioni di volontariato, chiamate a guardare e leggere quello che accade con l’occhio di chi è più debole.

Fabio Ragaini,

Gruppo Solidarietà e Campagna “Trasparenza e diritti”, http://leamarche.blogspot.it

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