I comitati di partecipazione

multicultural_v12Sono molto lieto di salutare questa nuova iniziativa, che non mancherà certamente di stimolare, ancora una volta ed ancora di più, la parte più intima delle nostre personalità: quella dove si annida la sensibilità che spinge ciascuno di noi ad essere “cittadino attivo”, a partecipare ai problemi degli altri, a cercare in tutti i modi di “fare qualcosa” per la comunità in cui si vive.

Solo poche settimane fa ho accettato con spirito di servizio l’incarico di Presidente affidatomi dall’Assemblea delle associazioni impegnate nella tutela del diritto alla salute. Al di là dell’adempimento normativo, prescritto da atti regionali, ritengo che con questo organismo il governo politico regionale voglia dare un riconoscimento effettivo ed importante al volontariato, ed alle persone che in esso si impegnano con abnegazione.

Ciò ovviamente non deve essere un riconoscimento ad personam. Non si pretende che l’istituzione apprezzi Paolo o Francesco: si chiede altresì che essa rispetti e valorizzi i mille Tizio, Caio e Sempronio che, al di là dei nomi e cognomi, sono “persone” che rappresentano un’idea, che identificano i bisogni necessari alla comunità vivendo quotidianamente al suo interno, e che si adoperano per aiutare se stessi e gli altri, facendo anche un discreto favore a chi governa al fine di indirizzare meglio ed ottimizzare al massimo le sue scelte strategiche.

È chiaro che le numerose associazioni rappresentate in Assemblea sono chiamate a svolgere un grande lavoro. Il maggiore impegno sarà soprattutto quello di arrivare ad una sintesi, rispetto ai vari ambiti d’intervento ove ciascuna opera. Tutti dovremo sforzarci di “trascurare” gli aspetti specifici e di dettaglio dell’attività di ciascuna, che devono comunque continuare ad essere analizzati e risolti sul posto, per riuscire invece a delineare un quadro generale dell’assistenza al cittadino marchigiano che assicuri a tutti pari dignità e medesimo standard di servizi. In questo l’Assemblea può e deve essere propositiva. Ferma restando l’importanza, fra i compiti attribuiti all’Assemblea, del controllo e della valutazione dei servizi a livello regionale, il rilievo maggiore deve invece assumerlo la programmazione, da realizzare concretamente ed in sinergia con gli enti del SSR. Questi ultimi apportano certamente capacità, competenza e organizzazione: ma l’analisi dei bisogni e la proposta degli obiettivi finali da raggiungere possono, e certamente debbono, trovare nell’Assemblea delle Associazioni l’attore più autorevole, poiché essa fa parlare la voce del cittadino che vuole partecipare alla costruzione della propria società civile.

Sono certamente fiducioso che tutti insieme riusciremo a fare una buona squadra; fra tre anni giudicheremo in primis noi stessi dandoci un voto: in seconda battuta giudicheremo i nostri partner istituzionali, dando un voto anche ad essi.


Alfonso Sabatino

Presidente dell’Assemblea delle associazioni di volontariato e tutela aderenti al

Comitato di Partecipazione dell’Area Vasta n.2 – Asur Marche

 

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