Scriviamo una lettera aperta perché i valori aggiunti a cui fa riferimento il volontariato si alimentano delle aperture alla comunità in tutti gli ambiti, compreso quello della politica e delle istituzioni.
Il momento che viviamo è drammatico e impegnativo e sentiamo dappertutto spendere la parola “solidarietà” come fosse una moneta di gran pregio. Questa moneta il volontariato la usa da sempre e siamo felici che sia diventata adesso quella più importante da poter spendere.
Sappiamo anche che il volontariato nel nostro Paese e nella nostra Regione è una realtà radicata nelle comunità, salda e persistente. Per questo sentiamo forte il bisogno, oggi, di ascoltare la voce di chi rappresenta il territorio e dunque rappresenta anche il “territorio della solidarietà nel volontariato”. Questa voce è quella dei rappresentanti nel governo regionale, che ha in primis la responsabilità della sanità pubblica, dalla quale ci aspettiamo le migliori risposte possibili a questa crisi.
In mezzo a tanto chiacchiericcio, alla ostentazione di tante competenze, al fiume torrenziale di dati e statistiche, di anticipazioni premature, di cerimoniali e di una retorica spesso stucchevole, il volontariato che lavora si aspetta (perché sente di meritarlo) un rapporto più ravvicinato, meno mediato con la “voce” dei propri rappresentanti locali.
Senza dover chiedere, ma al contrario ricevendo notizie, riflessioni, pensiero condiviso su scelte e su problemi che aspettano soluzioni equilibrate e misurate sui “valori aggiunti” dalla solidarietà. In un mondo che tiene le distanze per evitare il contagio, ci pare importante tuttavia sforzarsi di mantenere la vicinanza, magari usando i mezzi che la tecnologia ci ha fornito e che anche noi, volontaristicamente, abbiamo imparato ad usare in modo solidale.
Ecco, questo ci pare poter essere il modo migliore per scrivere Cambiamento con la lettera maiuscola.
Con cordialità.