Per rispondere al bisogno di umanità e sostegno essenziale in Vellesina, conosciamo meglio Monia Ceccarelli, volontaria di ADRA Italia, che ringraziamo per essersi raccontata in questa intervista.
– Ciccarelli Monia classe 19…..? Una tua biografia in pillole, misurata soprattutto su come e quando sei approdata sulle rive del mondo del volontariato.
Ciccarelli Monia, classe 1974. Arrivo in ADRA come segretaria nel 2013 al fine di aiutare chi precedentemente gestiva la sede operativa di #Jesi. La prima riunione con le assistenti sociali alla quale ho preso parte è stata incentrata su questa domanda: quali sono ora i bisogni delle persone per cui potremmo essere di aiuto?
-ADRA è acronimo per…? E che cosa fa esattamente?
ADRA è acronimo di Adventist Development and Relief Agency ed è l’organizzazione umanitaria della Chiesa Avventista del Settimo Giorno. ADRA fa parte della rete internazionale di ADRA che si compone di 120 agenzie e uffici nazionali. Attraverso questo network, vengono sostenuti progetti di risposta alle emergenze e progetti umanitari di #cooperazione allo sviluppo in più di 130 paesi, senza nessuna discriminazione di fede politica o religiosa, razza o ceto sociale.
– Elenca le tre principali difficoltà che hai incontrato nella tua attività di volontariato.
* La diffidenza degli aventi diritto perché hanno vergogna o timore;
* l’arroganza di alcune persone nel pretendere ciò che non è un diritto ma una grande possibilità
* la rabbia di chi si scaglia contro gli stranieri dimenticando che tutti su questa terra lo siamo.
– Volontariato e istituzioni locali. Qual è lo stato dell’arte secondo il tuo punto di vista?
C’è una forte collaborazione tra le associazioni e le istituzioni locali. Jesi è di fatto una realtà magica sotto questo punto di vista. Gli jesini nascono solidali e sposano l’idea di mutuo aiuto. Di fronte a realtà di città molto più grandi, Jesi rimane un faro in questo senso. E non è affatto scontato. Essersi messi autonomamente in rete evidenzia la necessità di un #coordinamento generale e una voglia di fare bene. L’amministrazione non solo tutela questa necessità ma addirittura promuove collaborazioni e progetti tra enti e associazioni stesse. Una delle ultime vittorie condivise è ad esempio il Corso sulla comunicazione grazie all’opportunità concessa dal
– Che cosa state progettando per il prossimo futuro nella tua ADRA?
Il futuro è già oggi! Oltre al recupero e alla distribuzione di beni alimentari che andrebbero irrimediabilmente buttati poichè prossimi alla scadenza, alla distribuzione gratuita di abiti e accessori portati dai cittadini presso il nostro centro, oltre alla #partecipazione a tutti i progetti condivisi con le associazioni sorelle, abbiamo in mente idee atte all’inserimento di ragazzini particolarmente problematici nel tessuto sociale, attività rivolte alle donne straniere riguardo cultura generale, legale e medica, collaborazioni con i maggiori ristoratori della città per poter apprezzare al meglio e creare piatti gustosi con gli alimenti che il FEAD mette a disposizione degli indigenti in difficoltà. Tutto ciò col fine di poter permettere una corretta e reale integrazione. Nel migliore dei casi gli adulti si adattano… I bambini potranno integrarsi realmente. E se le mamme sono più attente, aperte e stimolate, cresceranno finalmente uomini cittadini del mondo.
-Tre desideri sul volontariato del territorio.
Realizzazione di quanto citato sopra, capacità di resistere alle difficoltà inevitabili, evitare di perdere la speranza di poter continuare a sognare un futuro migliore e migliorabile per tutti.